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E rieccomi con un'altra ricetta per la mia rubrica " Le famose rifatte " ed indovinate chi è il protagonista? S'è capito o no che adoro le ricette dello Chef Antonino Cannavacciuolo? Ed infatti è di nuovo lui!! Un pò di giorni fa facevo zapping su sky (cosa che i miei odiano come poche altre) quando vedo la pubblicità della puntata speciale sul Natale dello chef campano, lo speciale con ospite il comico Leonardo Pieraccioni. Metto in pausa e mi giro verso mia madre guardandola eloquentemente e lei, già rassegnata, dice: "Si, ho capito, te lo registro!!" Ah, le mamme che ti comprendono solo guardandoti, non sono meravigliose? Fatto sta che foglio e penna alla mano (sentivo che ci sarebbe stata almeno una ricetta che avremmo potuto rifare) mi sono piazzata davanti alla tv aspettando l'ispirazione. Che è puntualmente arrivata quando lo Chef Cannavacciuolo ha detto "spaghetto alle vongole in salsa all'aglio dolce" ... Salsa all'aglio dolce? Voglio farla anch'io!!!! Ingredienti per 4 persone: 280 gr di spaghetti 1 kg di vongole veraci 200 gr di aglio (non vi spaventate ora) latte q.b. olio extravergine d'oliva sale q.b. prezzemolo La prima cosa da fare è diventare consapevoli che non ammazzerete nessuno parlandogli dopo aver mangiato questo piatto. Dovete sapere che l'aglio dopo il trattamento di cui vi scriverò, avrà davvero perso tutta la sua aggressività, ve lo giuro ... croce sul cuore, ecc ... ecc ... Se non vi fidate di me (cosa più che lecita) fidatevi dello Chef!! Sbucciamo l'aglio e priviamolo dell'anima. Mettiamolo in una ciotolina e ricopriamolo di latte. Sigilliamo benissimo il contenitore con della pellicola alimentare e mettiamolo in frigo per una notte. Lo chef premeva molto sul sigillare bene il contenitore con l'aglio che altrimenti vi infesterà il frigo con il suo odore pungente. Come ha sottolineato Pieraccioni è meglio far bene questa cosa se non si vuole essere costretti a buttare poi il frigo ;) Il giorno dopo prendete l'aglio ed il latte e versateli in un pentolino. Portate a bollore e lasciate andare per un paio di minuti (questa cosa si che puzzerà un bel pò!!). Scolate dal latte e lavate l'aglio con abbondante acqua corrente. Rimettete nella pentola e ricoprite con del latte nuovo. Riportate a bollore, lavate l'aglio e ancora una volta con del latte nuovo, fate ribollire. Dovete farlo per 3 volte, l'aglio avrà così perso tutta la sua prepotenza e come dice lo Chef Cannavacciuolo ne sarà rimasta solo la dolcezza. Mettiamo l'aglio lavato per l'ultima volta da parte. Mettiamo su l'acqua per cuocere la pasta ed occupiamoci delle vongole. In una pentola facciamo riscaldare un filo d'olio d'oliva, caliamoci le vongole e versiamo un mestolo di acqua bollente. Togliamo le vongole dalla pentola appena le valve si aprono. Se aspettiamo che tutte le vongole si aprano prima di toglierle, le prime ad averlo fatto saranno diventate asciutte, rovinandosi. Sgusciamo le vongole e mettiamole in un piatto, conserviamo il sugo di cottura perché è in esso che termineremo la cottura della pasta. Riprendiamo l'aglio e mettiamolo in un frullatore. Aggiungiamo dell'olio ed un goccio di latte fresco e frulliamo. Dobbiamo ottenere una consistenza non cremosa ma nemmeno troppo liquida. Se necessario passiamola al setaccio. La salsa è pronta, le vongole sgusciate, tocca agli spaghetti. Lasciamoli cuocere in abbondante acqua salata per 3 minuti circa, poi facciamo terminare la cottura nel sugo di cottura delle vongole. Impiattiamo la pasta, aggiungiamo le vongole e la salsa all'aglio dolce. Manca un pò di prezzemolo, una volta messo quello siamo pronti per mangiarla!!! E' davvero strepitosa, provatela :) Rosa "Il Natale è per sempre, non soltanto per un giorno, l'amare, il condividere, il dare, non sono da mettere da parte come i campanellini, le luci e i fili d'argento in qualche scatola su uno scaffale. Il bene che fai per gli altri è bene che fai a te stesso" Norman Brooks

Fonte: cookinginrosa.blogspot.it

Bigoli alle vongole con cime di rapa I bigoli alle vongole con cime di rapa, sono un primo sfizioso semplice e veloce da preparare tratta e rielaborata da una ricetta dello chef Antonino Cannavacciuolo. Con questa ricetta partecipo al contest Comfort food di La cucina delle streghe!! Difficoltà ** Costo *** Tempo di preparazione 30' Tempo di cottura 15' Ingredienti (per 4 persone) 500 gr di vongole veraci 200 gr di cime di rapa 320 gr di bigoli 1 spicchio d'aglio un mazzetto di prezzemolo olio e sale Preparazione Iniziamo pulendo le cime di rapa, togliamo i gambi più duri ed esterni e rimuoviamo le foglie immergendole nell'acqua fresca per lavarle. Durante questa fase toglieremo i fiori e li metteremo da parte in quanto cuociono più velocemente. Mettiamo a bollire l'acqua per la pasta nella quale cuoceremo però contemporaneamente sia la pasta che le foglie delle cime di rapa. Ora ci dedicheremo alle vongole. Anzitutto tritiamo il prezzemolo e separiamo i gambi, che ci serviranno appunto per le vongole. Io utilizzo questo simpatico strumento dell'ikea fa un trito abbastanza sottile e sopratutto si lava bene. Ora prendiamo una padella, facciamo un fondo d'olio e scaldiamolo per poi aggiungerci lo spicchio d'aglio schiacciato. Non appena l'aglio imbiondirà aggiungiamo le vongole ancora chiuse e i gambi del prezzemolo precedentemente preparati e dopo aver aggiunto un mestolo d'acqua lontano dal fuoco copriamo con un coperchio. L'acqua calda nell'olio sprigiona una grande quantità di vapore che ci serve per far aprire e cuocere le vongole. Intanto che le vongole si aprono mettiamo nell'acqua bollente salata le foglie di rapa e dopo 10 minuti aggiungiamo la pasta e i fiori. In questo caso la mia pasta aveva un tempo di cottura di 13 minuti. Nel frattempo le vongole dovrebbero essersi aperte, le andremo a pulire togliendo il muscolo dal guscio e filtreremo l'acqua di cottura con un colino. Ci servirà per far saltare la pasta. Come Impiattare Noi abbiamo utilizzato una fondina in quanto la struttura del bigolo non avendo un sugo denso tende a cadere. Per servirlo creiamo un nido al centro del piatto afferrando gli spaghetti con una pinza da cucina direttamente nella padella avvolgendoli su loro stessi con l'aiuto di un mestolo e deponiamo il nido al centro del piatto. Decoriamo col un ciuffo di prezzemolo fresco. Il vino Spaghetti alle vongole : questa pietanza si abbina con Vino Bianco di medio corpo , anche Spumante in particolare con vini prodotti in Sicilia .

Fonte: loscalognodoro.blogspot.it

la ricetta dello chef Antonino Cannavacciuolo La ricetta che vi voglio proporre oggi riguarda la realizzazione di un primo piatto a base di pesce molto saporito: gli Spaghetti con aglio, olio e cozze secondo lo chef Antonino Cannavacciuolo , presentata in occasione della trasmissione Cucine da incubo. Ingredienti: spaghetti , 100gr aglio , 1 spicchio cozze , 10 peperoncino erba cipollina scalogno , 1 vino bianco , un bicchiere prezzemolo , un ciuffetto olio EVO Preparazione: Iniziamo la nostra ricetta partendo dalla preparazione della salsa di cozze: dopo aver ripulito i molluschi nel loro guscio esterno, metteteli ad aprire in una pentola con dell’acqua. Nel frattempo, procedete tagliando finemente il cipollotto e mettendolo a soffriggere in una padella a parte coon dell’olio d’oliva. Una volta che avrà iniziato ad indorarsi, aggiungete la patata che avrete tagliato a cubetti molto piccoli finché non si ammorbidisce. Se necessario aggiungete l’acqua delle cozze per rendere più morbido. Aggiungete anche erba cipollina e sale. Sfumare il tutto con del vino bianco, quindi aggiungete le cozze e spegnete il fuoco finché non iniziano a prendere il colore della cottura. Frullate il tutto e filtrate fino ad ottenere una crema liscia ed omogenea. Mettete a cuocere gli spaghetti e toglieteli dalla cottura non appena avranno iniziato a piegarsi; trasferiteli quindi in una padella con un po’ di acqua delle cozze e attendete finché non saranno cotti. Nel frattempo in una padella a parte mettete ad indorare l’aglio con del peperoncino e l’olio. Versate poi nella padella gli spaghetti scolati e la crema di cozze. Coprite con una spolverata di prezzemolo e servite. Bon appetit! INITALYFOOD , per la scelta dell'olio extravergine d'oliva consiglia: OLIO EXTRAVERGINE VURDOJ FALANGHINA FEUDI SAN GREGORIO

Fonte: initalyfood.blogspot.it

Lenticchie e salsiccia . Come dire il cacio sui maccheroni. E non solo perché insieme stanno proprio bene, come la sottoscritta davanti ad una Sacher, ma per via di quella leggera brezza che ci schiaffeggia appena mettiamo il naso fuori di casa. Condizioni atmosferiche esagerate? Ma no, solo che nella piazza del paese ormai prendono l'aperitivo le lepri artiche e stamattina un bue muschiato mi ha fatto ciao con la zampa. Quisquilie, direbbe Totò. Quisquilie che risolvo con un piatto robusto e caldo, come le lenticchie e salsicce della mia amica Roberta. Partiamo da un grande preambolo. Il fatto che io abbia un blog non vuol dire che io sia Cannavacciuolo senza barba e panza (oddio per la panza...)

Fonte: lemporio21.blogspot.it

La crostata alla frutta è un dolce sempre piacevole da mangiare, oltre ad essere anche bello ed invitante. In questo caso ho fatto una pasta frolla all'olio. Per la crema ho utilizzato la ricetta di Cannavacciuolo. Per decorare la torta, si può usare qualunque tipo di frutta, ma se si utilizzano mele, pere e banane, occorre prima passarle nel succo di limone per non farle annerire. Ingredienti per la pasta frolla : g. 200 di farina 00 g. 100 di zucchero g. 100 di burro o olio 1 uovo buccia di un limone grattugiata Impastare tutti gli ingredienti con l'ausilio di un robot da cucina, avvolgere l'impasto in pellicola e farlo raffreddare in frigo per almeno 30 minuti. Stendere la pasta con il mattarello su di un foglio di carta forno e posizionarlo su di una teglia per crostata. Posizionare sopra un altro foglio di carta forno e riempirla di fagioli secchi per evitare che in cottura perda la forma. Cuocere per circa 20 minuti, togliere la carta forno con i fagioli e continuare la cottura per altri 10 minuti. Sfornare e fare raffreddare. Per la crema pasticcera 250 ml di latte intero 2 tuorli 80 g di zucchero semolato 15 g di fatina 00 10 g di maizena 1/2 baccello di vaniglia Portate il latte a leggera ebollizione con mezzo baccello di vaniglia inciso per il lungo; lavorate a parte lo zucchero e i tuorli con la frusta ed aggiungete la farina 00 setacciata e la maizena; versatevi il latte caldo a filo, amalgamate bene e rimettete sul fuoco continuando a mescolare con un cucchiaio di legno; fate bollire per un minuto. Togliete il baccello di vaniglia e versarla ancora calda nella base di pasta frolla. Lasciare raffreddare completamente prima di decorare con la frutta. Per la gelatina che ricopre la frutta 1 bustina di tortagel chiaro Seguire le indicazioni sulla confezione Versala sulla frutta e spennellare anche il bordo dalla crostata. Un grandioso saluto a tutti

Fonte: picetto.blogspot.it

INGREDIENTI 8 Gamberi rossi 350 g Riso n° 1 Cipolla n° 2 Carote n° 2 coste di Sedano 100 g Prezzemolo n° 1 Limone n° 1 Arancia Sale q.b. Pepe q.b. Olio q.b. PREPARAZIONE Pulite i gamberi e privateli della testa. Mettete in una pentola olio, cipolla, carote e sedano. Fate soffriggere leggermente e aggiungete le teste dei gamberi. Versate dell'acqua fredda e aggiungete prezzemolo, una buccia di limone e una di arancia. Portate quindi a ebollizione. Togliete infine le impurità del gambero. Fate cuocere per 20 minuti, passate al colino e filtrate. Fate tostare il riso in una padella calda, aggiungete il brodo e portare a cottura. Mantecate con olio, sale, buccia grattugiata di arancia e limone, succo di limone. Fate una tartare di gamberi, metteteli in una ciotola. Quindi aggiungete olio e sale. Impiattate il riso, aggiungete del prezzemolo e delle quenelle fatte con i gamberi. Tratto da Antonino Cannavacciuolo in "Il piatto forte è l’emozione - 50 ricette dal sud al nord” Ed. Einaudi Stile Libero Extra

Fonte: pescheriabonito.blogspot.it

Tra i pesci azzurri, la ricciola è uno tra i più buoni e pregiati. Le sue carni sode e rosate hanno un sapore delicato, qualità incredibili e sono ricche di Omega 3 e vitamine A e B. La ricciola rientra tra i pesci grandi nuotatori la cui forma affusolata e compatta consente di inseguire velocemente le prede. E’ un pesce che vive in mare aperto raggiungendo anche grandi dimensioni e accumulando via via nella carne inquinanti tipo mercurio. Gli esemplari da scegliere sono quindi quelli con un peso medio che si prestano a varie preparazioni e tecniche di cottura. Dalle tartare, alla cottura in forno la carne di ricciola è pregiata e deve essere trattata con semplicità e cotture non prolungate al fine di preservarne la morbidezza e l’alto valore biologico. La ricciola è senza dubbio una delle tante prelibatezze che il mare ci offre. Per realizzare il Filetto di Ricciola con Salsa Rosa allo Yogurt non è richiesta particolare abilità, la ricetta è semplice e intende valorizzare il sapore e la consistenza delle sue carni pregiate Prendendo spunto da una ricetta realizzata dallo chef Cannavacciuolo ho preparato i filetti di ricciola poi insaporiti con una marinata ricca di sapori mediterranei. Il pesce viene cotto velocemente in padella ed è accompagnato da con una salsa di yogurt e ravanello (salsa rosa) che completa e dà freschezza al piatto. Così è come ho preparato i miei filetti: Ingredienti x 4 persone: 1 kg di Filetti di ricciola 250 g di yogurt bianco magro 6250 g di ravanelli 1 spicchio di aglio 1 limone bio sale e pepe rosmarino Timo Olio extravergine d'oliva Procedimento: Sfilettare il pesce. Tagliare dei tranci dal filetto, passarli da entrambi i lati nell’olio extravergine di oliva, spruzzare con qualche goccia di limone, condire con sale, pepe, erbe aromatiche e l’aglio in camicia schiacciato. Lasciare nella marinata per una mezz’ora circa. Nel frattempo preparare la salsa: lavare e sbucciare i ravanelli per ottenere solo la buccia rossa che colorerà la salsa. In un mixer ad immersione unire lo yogurt, le bucce dei e un pizzico di sale. Frullare fino ad ottenere una salsa omogenea. Conservare in fresco. Scaldare una padella, mettere il filetto di ricciola con la pelle rivolta verso il fondo, unire anche la marinata. Lasciare cuocere a fuoco lento per circa 5’ per lato. Controllando la cottura dal colore della carne. Servire versando la salsa sul fondo del piatto, adagiarvi sopra il filetto di ricciola e terminare con un filo di olio a crudo e qualche fogliolina di timo. testo Giuli Foodie

Fonte: giulifoodie.blogspot.it

Era da un po' che volevo provare questa ricetta, mi ripromettevo di dedicarmici e poi chissà perchè non trovavo mai la motivazione. Probabilmente il fatto che utilizzi poco i latticini (che tra l'altro mi piacciono proprio tanto!) mi ha fatto rallentare un po'... boh... comunque sia , il sapore del Rocher di caprino era conservato da qualche parte nella mia mente. Qualche anno fa infatti, grazie ad un'incursione al Bistrot di Cannavacciuolo di Novara, menù alla mano, ordinai il mitico Rocher che, già solo dal nome, mi fece venire l'acquolina in bocca... dopo l'assaggio avrei voluto ordinarne un secondo ma di solito non si fa, non è elegante. Nessuno saprà mai che ci sarà stato lì dentro, quale ingrediente segreto possa aver utilizzato lo Chef, noi però un'idea ce la siamo fatta e onestamente applicarsi in questa ricetta è stato di una banalità sconvolgente. Pure chiamarla ricetta mi mette in imbarazzo;-) Per fortuna questa è la conferma che molte cose semplici spesso sono le più riuscite, sicuramente quelle con due/tre ingredienti incontrano sempre i miei gusti. Naturalmente questa è la nostra interpretazione, molto simile all'originale.. l'abbiamo abbinata ad una crema di zucca perchè il periodo invernale ci offre questa meraviglia, ma abbiamo sperimentato anche con crema di cima di rapa oppure di asparagi, sempre squisito! n.b. contrariamente ai latticini di origine vaccina, i formaggi di capra sono antinfiammatori per l'intestino e nutrono la flora batterica, buona notizia no??? CREMA DI ZUCCA CON ROCHER DI CAPRINO INGREDIENTI per 6 persone: 500 gr. di zucca 100 gr. di robiola 200 gr. di caprino fresco 100 gr. di granella di nocciole tostate 3-4 rametti di timo olio EVO q.b. sale e pepe PREPARAZIONE: Amalgamate in una terrina la robiola, il caprino, le foglioline del timo e un filo di olio EVO, Infine regolate di sale e pepe. Ponete la terrina in frigorifero. Mondate e lavate la zucca, tagliatela a cubetti e cuocetela a vapore per circa 15 minuti. Appena sarà cotta, mettete la polpa nel bicchiere del frullatore, unite un filo di olio EVO e 2-3 mestoli dell'acqua utilizzata per la cottura al vapore. Frullate fino ad ottenere una crema liscia e morbida, se necessario unite altra acqua di cottura. Infine regolate di sale. Con l'aiuto di un dosa gelato, formate delle palline con il caprino, passatele nella granella di nocciole in modo da ricoprire l'intera superficie. Stendete un velo di crema alla zucca nei piatti, sistemate al centro un rocher di caprino e ultimate con qualche fogliolina di timo.

Fonte: feelcook.blogspot.it

Apprezzo moltissimo il polpo cucinato in qualunque modo. In estate lo gradisco particolarmente in insalata, con l'aggiunta delle patate abbiamo secondo e contorno contemporaneamente, questa preparazione è saporitissima e molto facile da replicare. Per la cottura del polpo e delle patate seguo le indicazioni dello Chef Antonino Cannavacciuolo e quelle che ho ricevuto tanti anni fa sul Forum del Gambero Rosso da uno chef che lavorava presso un ristorante milanese con nickname Bruciapadelle di cui non conosco il nome. I consigli di Bruciapadelle sono fondamentali per ottenere un polpo dal bell'aspetto e la pelle non viscida, inoltre aveva dato anche tante sfiziose ricette con questo spettacolare mollusco. Qui troverete tutte le sue preziose indicazioni: "Polpo tante ricette" Ma ora andiamo alla nostra insalata di polpo e patate. Insalata di polpo e patate saporita alla calabrese Ingredienti per 6 persone: 1 polpo grande o due piccoli (viene meglio se il polpo è stato precedentemente congelato). In questo caso erano due polpi piccoli. 4/5 patate silane olive nere infornate q.b. capperi q.b. prezzemolo q.b. uno spicchio d'aglio pomodori secchi sott'olio (nella preparazione raffigurata mancano, non li avevo) q.b. pepe nero in grani poco aceto o mezzo bicchiere di vino bianco 1 peperoncino calabrese o, in mancanza, un cucchiaino di peperoncino sott'olio sale q.b. olio extra ergine di oliva q.b. Insalata di patate Mettere le patate intere con la buccia in una pentola piena d'acqua con 3 bei pizzichi di sale e portare a cottura, scolarle, lasciarle intiepidire, giusto il necessario per riuscire a manipolarle, sbucciarle e condirle quando sono ancora calde, saranno più saporite. Tagliare le patate a tocchetti. Preparare un trito di prezzemolo, aglio e peperoncino, metterlo nella ciotola per la nostra insalata, aggiungere olio e preparare un intingolo in cui inseriremo le patate ancora calde e le mescoliamo bene per farle insaporire, poi aggiungiamo le olive, i capperi, i pomodori secchi a pezzettini e mescoliamo bene nuovamente. Ci sta anche molto bene la cipolla di Tropea a fette. Cottura del polpo Preparare un court bouillon (brodo aromatico) con acqua, gambi di prezzemolo, pepe nero in grani, una spruzzata di aceto o un pochino di vino bianco e sale (Cannavacciuolo mette anche sedano, carota e cipolla), quando bolle inserire il polpo tenendolo dalla testa prima dai tentacoli facendo su e giù, immergendo e cacciando per tre volte in modo che gli stessi si arriccino e poi infilarlo definitivamente nel brodo e farlo cuocere per circa 1 ora, dipende dalla grandezza del polpo. Controllare la cottura con una forchetta, quando s'infila nel polpo è cotto. Lasciarlo intiepidire nella sua acqua di cottura, poi scolarlo e tenerlo all'aria una trentina di minuti o più per farlo asciugare. Ancora meglio, riporlo in frigo per 3 ore sempre senza coprirlo per far asciugare e rassodare la pelle. Tagliarlo a pezzettini e aggiungerlo alla nostra insalata di patate già pronta. Far insaporire per qualche ora prima di servire. E' sicuramente una ricetta da provare, un grandioso saluto a tutti Post scritto da Maria Grazia Trocini (Picetto)

Fonte: picetto.blogspot.it

Sul libro “In cucina comando io” di Antonino Cannavacciuolo ho trovato questa deliziosa ricetta, in famiglia sono tutti contenti quando la preparo. Come lui stesso dice si possono utilizzare molte variazioni come ripieno. Io in base a quello che ho in frigo mi sbizzarrisco. Ultimamente l’ho riempita con dei cipollotti freschi di Tropea stufati in padella con olio e.v.o., salvia, sale e pepe nero, caciocavallo, parmigiano grattugiato e ricotta affumicata grattugiata. La ricetta originale prevede un ripieno di salame Napoli, 2 fette grosse di prosciutto cotto tagliato a cubetti, scamorza affumicata, mozzarella di bufala, parmigiano, timo fresco e pepe nero.  Le ricette dello chef Cannavacciuolo mi hanno dato tutte soddisfazione, ho provato le Zeppole di San Giuseppe, i Pomodorini datterini confit, le Cozze gratinate al forno, il Polpo e patate in insalata, la Pasta alla genovese, la Pizza di scarola e le Patate sotto la cenere e ce ne sono tante altre che desidero provare, del resto ho tutti i suoi libri. Trascrivo la ricetta originale in corsivo e tra virgolette. “Ingredienti per 4 persone: 800 g di patate rosse 2 uova 60 g di salame Napoli 2 fette grosse di prosciutto cotto (circa 100 g)  100 g di scamorza affumicata 100 g di mozzarella di bufala 40 g di parmigiano grattugiato un rametto di timo fresco sfogliato pepe nero 40 ml di olio extravergine di oliva 40 g di burro  60 g di pan grattato sale Preparazione del Gateau di patate o “gattò” ricetta di Antonino Cannavacciuolo Lessate le patate con la buccia in acqua salata, scolatele, sbucciatele e schiacciatele con una forchetta, in modo da ottenere un composto morbido, ma nel quale si sentano i pezzi. Quando il composto è tiepido, aggiungetevi le uova sbattute e le foglie di timo tritato. Una volta a temperatura ambiente, aggiungete anche metà del parmigiano grattugiato, l’olio extravergine di oliva, il prosciutto, il salame, la mozzarella e la scamorza tagliate a brunoise. Regolate di sale e pepe nero. Con parte del burro imburrate una teglia da forno, spolverizzate con pangrattato e parmigiano e unite il composto di patate livellandolo con una spatola. Cospargete anche la parte superiore con pangrattato e parmigiano e mettete qualche fiocco di burro qua e là; infornate a 190 °C per 30 minuti circa, fino a quando la superficie sarà ben dorata. Lasciate intiepidire e servite.” Io, in questo caso ho usato: 1.200 Kg di patate rosse o a pasta gialla 4/5 cipollotti freschi di Tropea un ciuffo di salvia fresca olio e.v.o. q.b. ricotta affumicata stagionata parmigiano grattugiato q.b. 200 g di caciocavallo silano pangrattato q.b. burro q.b. sale q.b. pepe nero q.b. noce moscata q.b. 4 uova Preparazione: Bollire le patate con la buccia, sbucciarle e schiacciarle con il passapatate in una ciotola quando sono ancora calde (lo chef preferisce schiacciarle con la forchetta). Farle intiepidire. Nel frattempo stufare a fuoco lento in una padella antiaderente con il coperchio i cipollotti tagliati a fettine con un filo di olio e.v.o., sale, pepe nero macinato al momento ed un ciuffetto di salvia tritata. Appena sono cotti aggiungerli alle patate. Quando le patate sono tiepide aggiungere le uova, la ricotta affumicata stagionata grattugiata, il parmigiano grattugiato, il sale, la noce moscata grattugiata, il caciocavallo tritato o tagliato a cubetti e se necessario un pochino di olio e.v.o. Amalgamare bene il tutto.  Io, in questo caso, avevo aggiunto prima i rossi e montato a neve le chiare d’uovo, poi inserite alla fine al composto mescolando dal basso verso l’alto facendo attenzione a non farle smontarle.  Imburrare una teglia e cospargerla di pangrattato ed un pochino di parmigiano. Versarvi il composto a cucchiaiate, livellarlo bene con un leccapentole bagnato e cospargere di parmigiano, pangrattato e qualche fiocchettino di burro. Infornare a 180° per 30/40 minuti, fino a quando è ben colorito. Lasciare intiepidire e sformare con attenzione. il Gateau di patate o “gattò” ricetta di Antonino Cannavacciuolo è pronto per essere gustato.

Fonte: dietamediterraneapicetto.altervista.org

Quando siamo arrivati a Berlino, non c'era verso di trovare la scarola. O meglio, se ne trovava qualche cespo di tanto in tanto nei negozi turchi, di solito non proprio freschissimo. Ora, a noi di solito succede che quando una cosa non la possiamo avere ce ne viene voglia, e così la pizza di scarola, che in Italia non avevo quasi mai fatto, è diventata una specie di Santo Gral. Da un po' (poco) tempo a questa parte, il Kaufland l'ha messa in assortimento, anche se non spessissimo, e così ci siamo potuti togliere la voglia. La ricetta è abbastanza semplice, visto che prevede di inserire la scarola in un guscio di pasta e cuocere il tutto, ma realizzare un impasto di cui fossi del tutto soddisfatta sono stati necessari un paio di tentativi. Nota comica, la ricetta del primo impasto, scartato perché troppo secco, era di Cannavacciuolo. Quella che scrivo qui invece è mia, nata, appunto, dalle esperienze fatte. Ingredienti per l'impasto 500 g di farina 0 325 g di acqua 12 g di lievito di birra fresco 3 cucchiai di olio extravergine di oliva 8 g di sale per il ripieno 2 cespi di scarola 150 g di olive taggiasche 1 cucchiaio di capperi salati 2 cucchiai di pinoli 30 g di uvetta qualche filetto di acciuga 1 peperoncino olio extravergine di oliva sale Preparazione Preparare l'impasto. Mettere nel bicchiere della planetaria l'acqua, il lievito e la farina. Mescolare per un paio di minuti, quindi aggiugere il sale e l'olio poco alla volta. Impastare a bassa velocità per 5 o 6 minuti e a velocità più alta per 3 o 4 minuti, o finché l'mpasto è ben liscio e si stacca dalle pareti del bicchiere. Mettere l'impasto in una ciotola leggermente unta, formare la palla e far lievitare coperto per un paio d'ore. Su una spianatoia infarinata, dividere l'impasto in due, fare qualche piega e formare due palle. Far lievitare coperto fino al momento di utilizzarlo, ma non meno di un'ora. Nel frattempo preparare la scarola. Lavarla, tagliarla a pezzi e asciugarla molto bene. Metterla a secco in una larga padella e farla appassire a fuoco medio alto. Quando è appassita e ha perso quasi tutta l'acqua di vegetazione, aggiungere l'olio, le acciughe, l'aglio tritato e il peperoncino. Far rosolare qualche minuto, quindi aggiungere le olive, i pinoli, i capperi dissalati e l'uvetta ammollata e strizzata. Continuare la cottura fino a quando la scarola è tenera e asciutta. Prima di spegnere il fuoco, regolare di sale. Far raffreddare prima di utilizzare. Ungere abbondantemente una teglia da pizza da 26 cm di diametro. Stendervi una parte dell'impasto facendola risalire sui bordi. Distribuire la scarola sull'impasto in modo omogeneo. Stendere la seconda parte dell'impasto usando un mattarello, appoggiarla sulla scarola, quindi sigillare i bordi. Spennellare di olio extravergine di oliva, praticare un foro al centro del disco superiore di pasta e infornare in forno preriscaldato a 220 °C per circa mezz'ora, o fino a quando è ben dorata. Servire tiepida o fredda.

Fonte: cucinaombraluce.blogspot.com

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